Roma, Totti: "Scudetto? E' l'anno giusto"

Pubblicato il 18 novembre 2014 alle 08:10:48
Categoria: Serie A
Autore: Redazione Datasport.it

Francesco Totti è una bandiera e il simbolo della Roma in Italia e nel Mondo. Il capitano giallorosso ha ricevuto oggi nella sede della 'Gazzetta' il Premio Facchetti, assegnato annualmente a personaggi del mondo del calcio che siano sono distinti per lealtà e correttezza sportiva. "Ho ancora voglia di giocare perché mi diverto - le prime parole del Pupone -. Quando arriverà il momento giusto, fra poco, mi metterò da parte. La Roma è stato, calcisticamente, l'unico amore della mia vita. Scudetto? Penso sia l'anno giusto".

Totti ha ricevuto il premio direttamente dalla famiglia Facchetti: "Sfortunatamente non ho mai conosciuto Giacinto di persona. Ne ho sempre sentito parlare bene, una persona eccellente, bella. Il dispiacere di non averlo conosciuto c'è e ci sarà sempre. Ringrazio la sua famiglia per questo bellissimo premio, vuol dire che qualcosa di buono l'ho fatto".

Il capitano giallorosso è entrato di diritto nella storia del calcio italiano e della Roma: "Quando ti sposi per 20 anni con la stessa squadra vuol dire che qualcosa di vero c'è. C'è sempre stato amore, passione. La Roma è, calcisticamente, l'unico amore che ho. Il legame con la tifoseria? Forse è questo il problema di Roma: si pensa più ai giocatori che a vincere. Da giocatore l'obiettivo è vincere cose importanti. Ma ho avuto la fortuna di giocare con una unica maglia e sono contento lo stesso. Forse ancor di più".

Con solo 3 punti di distacco dalla Juve capolista, la Roma fa sognare i suoi tifosi: "Può essere l'anno giusto per lo scudetto? Penso di sì. Lo penso io, ma anche tutta la città, una città che merita grandi palcoscenici e grandi vittorie. Crisi autunnale? Un periodo succede nel calcio, ci deve essere crisi perchè non è tutto perfetto. Speriamo di averla passata e che non succederà più. Vogliamo toglierci soddisfazioni".

Totti è rimasto sempre fedele alla Roma nonostante diverse offerte anche di grandi club: "Se mi ha cercato qualche grande squadra del nord? Qualcuno sì, ma non faccio nomi. Finché c'è la passione c'è tutto. Ancora mi diverto, ancora ho voglia di giocare. Quando arriverà il momento giusto, tra poco, mi metterò da parte. L'ultimo sogno che vorrei realizzare è la Champions League".

Nel 2006 ha conquistato il Mondiale con la maglia azzurra ma da allora le sue prestazioni sono addirittura migliorate: "A saperlo, avrei smesso prima di giocare in Nazionale. Non sapevo se avrei potuto giocare in Germania, ma Lippi mi ha stimolato di continuo. Da quel momento il nostro calcio è un po' in declino, ma l'Italia merita di tornare in alto. Dobbiamo riportare le famiglie allo stadio. Il calcio deve essere divertimento, sfogo, e i bambini ci trasmettono calore. Alcune volte i miei figli mi dicono che hanno paura a venire, purtroppo è la verità".