Roma, De Rossi: "Spalletti? Farei di tutto per trattenerlo"

Pubblicato il 5 aprile 2017 alle 19:25:44
Categoria: Serie A
Autore: Redazione Datasport.it

In una lunga intervista rilasciata alla rivista 'Undici', Daniele De Rossi irrompe sul futuro della panchina della Roma schierandosi apertamente dalla parte di Luciano Spalletti: "E' stato l'allenatore che mi ha condizionato di più. Ho cominciato a vedere il calcio con gli occhi di questo allenatore. Ed è un bel vedere. Al di là di che cosa farò io, al di là che a volte ha un carattere difficile, la Roma dovrebbe fare di tutto per trattenerlo perché sarà più forte". 
 
Il centrocampista giallorosso analizza anche le differenze tra i tecnici che ha avuto durante la sua lunga carriera: "Ranieri è quello con cui ho vissuto la stagione più esaltante - ammette -. In Nazionale Conte mi ha folgorato. Io amo le persone dirette. Amo chi dice la verità. Tatticamente è un mostro. E' un animale da campo. Capello ha avuto una passione per me come calciatore e forse è stata la più grande fortuna della mia vita. Con un altro, Guardiola, ho giocato, e se dovessi prendere una panchina chiederei di andare a guardarlo per imparare". 
 
Se il futuro della panchina giallorossa è ancora da scoprire, resta un rebus anche quello dello stesso De Rossi. Il giocatore ha infatti il contratto in scadenza a giugno: "E' una cosa che prima o poi dovrò affrontare con la società - rivela -. Ma non ci penso. Voglio continuare a giocare ancora per un po'. Io avevo proprio bisogno di giocare con la Roma. Ho il piacere fisico ed emotivo di giocare con questa maglia. Vivere senza Roma sarebbe stata una cosa che mi avrebbe fatto più male del non aver vissuto un Real Madrid-Barcellona, o di non aver calcato gli stadi inglesi più belli, di non aver vinto determinate cose". 
 
De Rossi chiude parlando del capitano giallorosso Francesco Totti e dell'onore di poter giocare al suo fianco per un lungo periodo di tempo: "Io mi sono permesso in questi 16 anni un lusso che a Roma si sono permessi in pochi: viverlo non solo come un idolo. Stare tutti i giorni con lui ti porta a vivere come una cosa normale l'essere accanto a un calciatore che non è normale - conclude il centrocampista giallorosso -. Rimane l'infervoramento che ho sempre avuto per il calciatore, ma l'ho sempre trattato come un mio compagno qualunque".