Juventus, Raiola: "Pogba come Van Gogh, via ora o tra un anno"

Pubblicato il 29 gennaio 2015 alle 10:35:20
Categoria: Serie A
Autore: Redazione Datasport.it

E' un Mino Raiola a tutto campo quello intervistato dalla Gazzetta dello Sport, in edicola oggi. Il super procuratore mette in guardia tutti i tifosi della Juventus sul caso Pogba: "Se va via dalla Juve vuole farlo per andare al top. Quindi se non è quest'anno, sarà l’anno dopo. Intanto Paul è a un livello economico e di reputazione pari agli altri big, quindi può restare un altro anno. Se non vendi Pogba non hai soldi per fare una squadra con cui vincere la Champions. Se vuoi tenerlo, devi fare una squadra così forte che poi Paul ci possa ancora crescere, ma se non lo vendi non hai i soldi per farlo".

Raiola svela poi i retroscena dell'arrivo di Pogba alla Juve: "Il merito della sua esplosione è Conte. Il Milan voleva prenderlo insieme al Genoa e mandarlo lì: bocciato. L'Inter disse che non voleva fare uno sgarbo a Ferguson: bocciata. Con la Juve il patto era: lo prendi, gli dai subito uno stipendio da prima squadra, ti prendi la responsabilità e non lo dai in prestito. Il primo a cui lo proposi fu Sabatini. (lo imita tossendo) 'Raiola, non mi proponi niente di buono'".

Ma che squadra può permettersi di comparare Pogba? "Se a qualcuno serve vedi come si scatena il mercato anche sopra i 100 milioni: se non puoi prendere Ronaldo, Messi o Ibra, puoi prendere solo lui. Il Real? Più dicono che non interessa, più mi fa piacere. Un procuratore deve curare l’interesse del giocatore, e questo può anche coincidere con quello della società. Ma prima o poi devi scegliere. Per esempio: se per Pogba alla Juve il City dà 110 milioni ma il Real è a 80, dico a caso, e Paul sceglie il Real, tra me e la Juve sarà guerra. Lui è uno da Pallone d'oro".

Non poteva ovviamente mancare una considerazione su Balotelli: "Tra tutti i campioni che ho gestito non ne ho mai incontrato uno costretto a subire le ingiustizie che ha subito Mario. La verità è che Mario è un ragazzo insicuro, e nella sua insicurezza magari fa delle cavolate. Al Milan serviva un leader. Ma leader lui non è, ed è anche sbagliato chiederglielo. Ci sono giocatori fortissimi che non hanno leadership, altri meno forti ma che ne hanno".

E sul futuro di SuperMario: "L'ho visto lunedì e gli ho detto: 'Hai un contratto di 4 anni e non ti porto via. O tu lasci Liverpool a 60-70 milioni e io ho vinto la scommessa, o muori lì'. Pia l'ha cambiato, ma ha pure trovato una donna che non gli dà pace. E questa cosa Mario la soffre tantissimo. Il vero Mario ha le capacità per essere il più forte al mondo, ma non il carattere".

Una delle stelle più lucenti di Raiola è sicuramente Ibrahimovic: "Resta al Psg, sicuro. Ha ancora un altro anno, chissà che non rinnoviamo ancora. Con lui le decisioni vanno prese anno per anno. Intenzione di smettere? No. Fa un po' il sarcastico a volte. Ma il Psg con lui è una cosa e senza di lui un’altra. E lì si capisce che i francesi non hanno ancora un progetto definito: quando dipendi da un solo giocatore, non hai fatto progressi. Ibra merita il Pallone d’oro dieci volte più di Messi". Mentre su Hamsik: "Quando dicevo che bisognava venderlo valeva 60-70 milioni. Oggi invece a quanto siamo? Si è seduto, l’ambiente si è saturato, non ha più stimoli. Non sono andato avanti nel lavoro con lui perché le nostre filosofie erano diverse".