Italia, Conte: "Bonucci? Con la Juve amici come prima"

Pubblicato il 18 maggio 2016 alle 14:34:23
Categoria: Nazionali
Autore: Redazione Datasport.it

E' iniziata ufficialmente l'avventura dell'Italia in preparazione di Euro 2016 in Francia. Il ct azzurro Antonio Conte ha diramato negli scorsi giorni l'elenco dei convocati per lo stage ed oggi in conferenza stampa è tornato sul caso spinoso legato a Leonardo Bonucci, difensore non concesso dalla Juventus nonostante la squalifica in finale di Coppa Italia: "Nessuno ha sbagliato, io l'ho convocato perché squalificato. Il club bianconero poteva non mandarlo e non l'ha mandato, ne abbiamo preso atto ed amici come prima".  

L'obiettivo è arrivare al meglio in vista dell'Europeo nonostante le diverse assenze soprattutto in mezzo al campo: "A me non importa come si parte, importa come si arriva. E' inevitabile che gli infortuni di Marchisio e Verratti abbiano complicato i nostri piani, avevamo trovato delle soluzioni che potevano tornarci molto utili. Scombussolano i piani, anche dal punto di vista tattico. Ripartiamo da alcune certezze, come la difesa della Juventus. Da lì poi saliremo. Ci sono delle difficoltà, forse è meglio saperlo perché quando uno conosce un problema lo affronta in maniera più diretta".

Qualche dettaglio poi sugli uomini che prenderanno parte alla spedizione francese: "Belotti ha fatto molto bene, nelle mie gerarchie però ho preferito vedere Immobile perché è un giocatore che mi ha dato tanto. Viene da un infortunio, ho convocato Ciro per questo. I 23 li sceglierò dopo la Scozia. Non è che chi non è qui per impegni ufficiali è sicuro di venire". Difficile, invece, vedere Pirlo e Giovinco in azzurro: "Chi non è a Coverciano ora è non deve disputare gare ufficiali può andare in vacanza".

Non poteva ovviamente mancare una considerazione sulla recente assoluzione nel processo legato al calcioscommesse: "Sicuramente è arrivata una buona notizia, l'assoluzione è un'ottima notizia per me. Se mi chiedete se è una vicenda con lieto fine, ho difficoltà a rispondere di sì. Non sarà mai a lieto fine, un'assoluzione non ti fa dimenticare i quattro anni passati, la perquisizione a casa alle 5 di mattina, le televisioni sotto casa. Sono situazioni che hanno fatto male a me e alla mia famiglia, sono situazioni indelebili che hanno tracciato un solco e resteranno indelebili nella mia vita".