Boxe, WSB: la Francia vince a Roma.

Pubblicato il 17 febbraio 2018 alle 16:45:37
Categoria: Boxe
Autore: Redazione Datasport

Non seriva un indovino per anticipare la scontata sconfitta dell’Italia nei confronti della Francia a Roma, nel secondo turno eliminatorio europeo delle WSB. I record sono fatti per definire la situazione e nell’occasione gli ospiti apparivano decisamente più forti. Dobbiamo alla prova d’orgoglio del welter Mirko Natalizi, che sulla carta non era favorito, contro l’attuale campione nazionale professionisti Yannick Dehez, che debuttava nel torneo e vantava un record di 16 vittorie e un pari. Proprio la recente conquista della cintura, avvenuta lo scorso dicembre, lo aveva fatto preferire a Mohamed Ouali (8-0-1), altro professionista  coetaneo di  Dehez, impegnato l’8 marzo a Lione contro Willy Borriel. 

In avvio la velocità del francese metteva in imbarazzo il romano, ma col passare dei minuti la situazione cambiava in virtù delle repliche di Natalizi che confermava la pesantezza dei suoi colpi, anche se l’inesperienza ha rischiato di rovinare il capolavoro che stava costruendo. Già nella seconda il divario si allargava, col francese in debito d’ossigeno sotto le bordate di un Natalizi generoso ma anche scoperto. Infatti nei round successivi la situazione era sul filo dell’incertezza. Sia per la generosità suicida del francese che per lo scarso mestiere di Natalizi, possente ma rigido sul tronco e poco mobile. La decisione nell’ultimo round, con Dehez in balia dell’italiano, grazie alla pesantezza dei pugni. La spugna salvava da un punizione eccessiva l’ospite, mentre l’arbitro, lo svedese Andersson, dai riflessi da bradipo, dopo il conteggio aveva dato l’ok per proseguire. Limitava il passivo l’altro romano Guido Vianello nei +91, conquistando il successo in modo netto contro il mestierante romeno Mihai Nistor, da un decennio sul ring, che nel 2016, di misura (2-1) si era imposto sull’italiano. Vianello sta migliorando sul piano tattico, anche se la strada è ancora lunga. L’aspetto positivo è non aver rischiato quasi nulla, evitando le sfuriate prevedibili di Mihai, rivale sempre scomodo per l’esperienza e la boxe al limite delle regole. Vianello deve evitare di girare le spalle al rivale, posizione sempre a rischio, che l’arbitro non sempre salvaguarda. Il gallese Williams ha lasciato correre su tutto, per la par condicio.

Di Vianello sono piaciuti i montanti, che arrivano ma mancano ancora del coordinamento delle gambe, quindi perdono potenza. Pochi i sinistri ficcanti, solo d’appoggio e i destri diritti, che per un attaccante frontale come Mihai, potevano risultare efficaci. Dettagli che il suo staff sicuramente ha notato. Le tre sconfitte erano previste. Vincenzo Picardi, 34 anni, fermo dagli assoluti di Bergamo 2016, battuto da Conselmo, tornava sul ring, contro lo spagnolo Gabriel Escobar, 21 anni, visto arrivare ai quarti dei mondiali di Amburgo 2107, perdere di stretta misura contro il cubano Vietia, giunto all’oro, è stato fatto fuori da una testata involontaria dell’iberico nel secondo round, che l’arbitro tedesco Schrooeder, non ha visto a conferma della modestia generale della categoria. Picardi dopo il conteggio è stato dichiarato KO. Una successiva visione del fatto, ha cambiato tecnicamente il verdetto di decisione tecnica ai punti (2-0), favorevoli allo spagnolo che, contrariamente a quanto detto dall’emittente è ancora dilettante. Confondendolo col piuma Samuel Escobar, 30 anni. All’ennesimo romano, il leggero professionista Michael Magnesi non è bastato il temperamento e l’agonismo per sperare in qualcosa di più, oltre ad una sconfitta onorevole. L’avversario, Sofiane Oumiha, 23 anni, radici magrebine, residente a Tolosa, un profilo dominato dal naso imponente, al momento appare il miglior leggero del mondo. Dopo l’argento di Rio, l’oro iridato ad Amburgo ha confermato l’ascesa inarrestabile. Tecnico con tutti i fondamentali al posto giusto: allungo, gambe da cerbiatto, colpo d’occhio e intelligenza tattica.

I limiti? Poca potenza dovuta al tipo di boxe e la testa da trampoliere alta, quindi esposta. Dopo aver pensato al professionismo, punta a Tokyo per trasformare l’argento di Rio in oro. Tutto sommato una scelta giusta, considerato che la Federazione Francese lo paga bene. Contro questo talento, Magnesi ha lottato col cuore e i pugni, ma la boxe di Oumiha era troppo superiore per scavalcarla. La terza sconfitta riguarda Riccardo Valentino, mediomassimo esordiente in WSB, da tempo si allena con Clemente Russo e in alcune fasi del match ha cercato di imitarlo negli assalti contro il più esperto Lamine Diabira, 28 anni, ai vertici francesi dal 2012, campione nazionale 2013-14-16, argento 2015-17 e fuori dalle medaglie nell’ultima edizione. Fisico da massimo, contro quello dell’italiano da medio, ha dominato per quattro riprese, fiondando colpi lunghi sopra e sotto Valentino, che non ha mai trovato la giusta contraria. Quando sembrava rassegnato alla sconfitta, indovinava un destro alla mascella di Diabira che per alcuni secondi restava al buio. Valentino ha capito tutto, ma ormai era tardi. Ha vinto il round, addirittura con un 10-8, ma il francese aveva già messo al sicuro la vittoria. La Francia si porta a casa tre punti preziosissimi, contando sul fatto che al ritorno nelle altre categorie (49, 56, 64, 75, 91) l’Italia appare meno pericolosa, soffrendo comunque di ricambi risicati. Il prossimo impegno fissato il 2 marzo, riguarda la trasferta a Londra all’Eco Arena, con la C1, quella della sofferta vittoria contro la Croazia a Firenze. Per i responsabili i problemi non finiscono mai. Dopo il forfait di Mangiacapre dell’ultimo momento, vista la condizione di Russo, Grandelli e Federico Serra, e i limiti di Lizzi, l’unica carta sicura resta il superleggero Di Lernia. Da mettersi le mani nei capelli, per chi c’è l’ha. Il ritorno con gli inglesi del 16 marzo si farà a Cernusco sul Naviglio (Mi), cancellando Cagliari.

 

Articolo a cura di Giuliano Orlando