Libri di Sport: dal glicine all'Olimpiade, la storia di Meo Sacchetti

Pubblicato il 1 novembre 2016 alle 16:51:33
Categoria: Notizie Basket
Autore: Redazione Datasport.it

"Il mio basket è di chi lo gioca" - Meo Sacchetti con Nando Mura - Add Editore - Pag. 189 - Euro 16,00
 
Romeo "Meo" Sacchetti è uno che ce l'ha fatta, col sudore, con la fatica, con la voglia di non arrendersi mai, ascoltando la sua famiglia, i suoi allenatori quando giocava e i suoi giocatori quando allenava. Meo è il personaggio con la 'p' maiuscola della pallacanestro italiana del recentissimo passato, capace di guidare la Dinamo Sassari a vincere la Coppa Italia prima, e ad uno storico 'Triplete' poi, mettendo in bacheca Supercoppa, Coppa Italia ancora e infine lo Scudetto, trionfi che hanno avvicinato la sua squadra al mitico Cagliari del calcio e lui, Meo, addirittura a Gigi Riva.
 
Dopo 'Rombo di tuono', Sacchetti è riuscito a rimettere la Sardegna sulla mappa dello sport italiano e poi a proiettarla in Europa visto che grazie a quel successo la Dinamo ha potuto partecipare all'Eurolega, la Coppa dei Campioni del basket, col tricolore sul petto, dopo che l'hanno prima vi aveva partecipato per il fallimento di Siena. Questo exploit in Sardegna, che ha anche convinto Sacchetti a mettere rradici sull'isola e a stabilirsi ad Alghero, è il punto più alto di una carriera che lo ha visto ad altissimi livelli prima da giocatore, tra Asti, Bologna, Torino, Varese e capace di vincere l'argento a Mosca 1980 e l'oro gli Europei del 1983 con la nazionale, e poi da allenatore, con una lunga gavetta passando, tra le altre, da Castelletto Ticino, Capo d'Orlando, Sassari e ora a Brindisi.
 
Già, Brindisi, la Puglia, la stessa regione che lo ha visto nascere nel 1953 ad Altamura in un campo profughi dove la sua famiglia si era temporaneamente stabilita di ritorno dalla Romania. Dalla Puglia al Piemonte, a Novara, e lì il giovane Meo fa la conoscenza della pallacanestro, il tema che segnerà tutta la sua vita. Con lo scrittore Nando Mura il coach ripercorre la sua storia, di basket e di vita, senza tralasciare il rapporto fondamentale con la moglie Olimpia (come la società di Milano, rivale di sempre) e quello coi figli, e tutte le storie e aneddoti con i suoi allenatori, i compagni e i giocatori che ha diretto.
 
"Se a un certo punto della vita mi sono trovato a festeggiare uno scudetto abbracciato a mio figlio Brian, lui nei panni di giocatore e io in quelli di allenatore della Dinamo di Sassari, è tutta colpa di una pianta di glicine cresciuta storta nel cortile della mia casa di Novara...", così inizia 'Il mio basket è di chi lo gioca', la storia di uno protagonisti del passato e del presente del basket italiano.