Balotelli attacca Cavani: "Non è un fenomeno come Falcao e Di Maria"

Pubblicato il 15 marzo 2017 alle 22:00:52
Categoria: Notizie di attualità
Autore: Redazione Datasport.it

Mario Balotelli, pur con qualche cartellino di troppo, sta vivendo la stagione della rinascita con il Nizza. L'ex bomber del Milan, in un'intervista a RMC, non risparmia una stoccata al capocannoniere della Ligue 1: "Cavani è forte ma non è un fenomeno come Di Maria e Falcao". SuperMario si concentra poi sul suo futuro in Costa Azzurra: "Spero di vedere il Nizza ai livelli dei grandi club europei. Se così fosse, firmerei qui a vita".

Il Nizza, dopo un periodo di flessione, è scivolato al terzo posto in classifica alle spalle di Monaco e Psg ma Balotelli è convinto che il titolo non sia un'utopia: "Il Monaco ha 5 punti di vantaggio rispetto a noi, ma nulla è cambiato. Io gioco semplicemente per arrivare primo. Non mi interessa arrivare secondo o terzo, gioco per vincere. Sappiamo che sarà difficile ma ce la possiamo fare". Mario a Nizza ha ritrovato serenità e voglia di mettersi in gioco in un ambiente congeniale: "Potremmo avere un nuovo centro d'allenamento, vivrei qui in riva al mare. Non vedo cosa si potrebbe fare di meglio!".

Balo sembra avere le idee ben chiare sulle dirette rivali per la conquista della Ligue 1: "Secondo me il Monaco è più forte del Psg, perché questo può anche avere i giocatori migliori, ma non gioca da squadra. Già con Ibrahimovic era così: non giocavano da squadra, potevano vincere e perdere contro chiunque. Al Monaco è pieno di giocatori che sono molto forti, ma secondo me non sono fenomeni, mentre a Parigi ci sono i fenomeni, ma non c'è una squadra". Tra questi 'fenomeni' non c'è Cavani, nonostante 43 gol in altrettante partite tra club e Nazionale: "Bernardo Silva è molto forte, ma non è un fenomeno. Lo sono, invece, Di Maria e Falcao. Cavani? È forte, ma anche lui non è un fenomeno".

In passato SuperMario ha indossato le maglie di alcuni dei più grandi club europei ma è stato anche ad un passo dall'approdo in Spagna: "Sono stato vicino al Barcellona, il club che deteneva il mio cartellino però voleva molti soldi. Il Manchester City? E' stato un sogno perché si respirava un'atmosfera molto italiana. Il Liverpool? Non ne parliamo per favore. Lì trovai delle grandi persone e dei tifosi fantastici - conclude -, il posto però...".